In various lists of the books owned by Leonardo da Vinci, the artist notes the titles of several manuals of ars dictandi. The surviving epistolary documents which can be attributed to him – an... Show moreIn various lists of the books owned by Leonardo da Vinci, the artist notes the titles of several manuals of ars dictandi. The surviving epistolary documents which can be attributed to him – an original letter, not however in his own hand, and several copies – do not allow us to assess to what degree Leonardo used these manuals in writing his own correspondence. As a whole, though, the manuals would seem to constitute a coherent collection which might indicate the existence of a rationally organised plan to acquire proficiency in this skill. The article attempts to describe this ‘macrotext’, starting with a description of the treatises mentioned by Leonardo and including an analysis of the role they played in the development of epistolary skills generally. On the basis of this reconstruction the article hypothetically outlines the criteria which might have guided Leonardo in choosing certain texts from the diverse range of manuals in this field which were then available. Show less
The article aims to investigate the relationship between myth and origin of literature according to Cesare Pavese. It compares the reflections contained in Il mestiere di vivere and La letteratura...Show moreThe article aims to investigate the relationship between myth and origin of literature according to Cesare Pavese. It compares the reflections contained in Il mestiere di vivere and La letteratura americana e altri saggi to the interpretation offered about by Ernesto de Martino in La fine del mondo. The focus is Pavese’s idea of literature, characterized by a strong mythical-symbolic component and intended as a barrier against the cultural apocalypses of modernity. Show less
Nonostante il fervore che ha caratterizzato gli studi epistolografici negli ultimi anni, ancora poco studiato risulta il settore della trattatistica quattrocentesca. Tuttavia, la pubblicazione di... Show moreNonostante il fervore che ha caratterizzato gli studi epistolografici negli ultimi anni, ancora poco studiato risulta il settore della trattatistica quattrocentesca. Tuttavia, la pubblicazione di alcuni importanti strumenti di ricerca quali il Medieval and Renaissance Letter Treatises and Form Letters (Polak, 1993-2015) o l’ISTC, fa ben sperare per una prossima inversione di tendenza. Per quanto riguarda la produzione in volgare, i cataloghi hanno consentito di identificare quello che è probabilmente il primo manuale stampato, l’anonimo Trattato de li ditamini (ISTC it00427400); sul versante manoscritto essi hanno permesso di rintracciare uno dei primi trattati di ars epistolandi del Quattrocento (cod. 2333, Biblioteca Statale di Lucca), e di identificare nuove testimonianza riconducibili alla “preistoria” del celebre Formulario di epistole missive e responsive di Bartolomeo Miniatore. Tra i documenti registrati nel catalogo del Polak, si propone in queste pagine lo studio di una raccolta di soprascritte e intestazioni con rubriche in volgare composta in area bolognese nell’ultimo quarto del ’400. Si tratta di una tipologia trattatistica particolarmente negletta dalla critica, che in realtà può consentire di riflettere su un passaggio tutt’altro che secondario nella storia dell’epistolografia del Rinascimento: quello cioè dell’evoluzione tre-quattrocentesca della salutatio, una delle sezioni più soggette a riflessione teorica nelle artes medievali. Dal trattatello emerge, infatti, una tipologia epistolare alternativa a quella tradizionalmente in oggetto nei manuali due- trecenteschi, che, per diversi aspetti, risulta simile a quella ancora oggi in uso. Dei Soprascripti si tenta qui un’approfondita descrizione, e se ne pubblica in appendice un ampio estratto. Show less
Il numero tematico ‘L’Italia e la Francia: Scambi culturali’ esce in contemporanea con il numero speciale ‘La France et l’Italie: Échanges culturels’ della rivista di Studi Francesi RELIEF. Revue...Show moreIl numero tematico ‘L’Italia e la Francia: Scambi culturali’ esce in contemporanea con il numero speciale ‘La France et l’Italie: Échanges culturels’ della rivista di Studi Francesi RELIEF. Revue électronique de littérature française. Potenziali autori sono stati invitati a riflettere sugli scambi culturali tra l’Italia e la Francia dal Medioevo fino ad oggi. La religione, la politica, le scienze e le arti hanno gettato le basi per una relazione proficua e molto stretta tra i due paesi. Ci sono stati dei periodi di intensificazione di tali rapporti transnazionali tra le due lingue e culture: si pensi all’influenza della lirica dei trovatori provenzali alla corte siciliana nel Duecento, o al traffico intenso messo in moto dai regnanti amanti dell’arte nelle città-stato italiane durante il Rinascimento invitando artisti e musicisti francesi alle loro corti. Altri esempi di questi incontri culturali sono il grand tour che portò gli aristocrati francesi a visitare il Bel Paese nel Settecento, il cosmopolitismo dell’Ottocento, le avanguardie, tra cui quelle italiane, concentratesi nella Parigi dell’inizio del Novecento. Non si dimentichino poi le ondate di migrazioni politiche, economiche e culturali e la crescente globalizzazione dei rapporti culturali a partire dal 1950.Come si può desumere dal temario, si parte da una prospettiva interdisciplinare e non limitata nel tempo con lo scopo di ricostruire alcune costellazioni di scambi e di collaborazioni, che insieme formano un campo fluido e in movimento tra le due culture che potremmo identificare con la categoria del transnazionale. Mentre la penisola italica è stata caratterizzata come un crocevia di culture, la Francia invece rappresenta nell’immaginario collettivo piuttosto una forza culturale egemonica e centralizzante. I rapporti culturali tra i due paesi sono stati di varia natura nei diversi periodi storici, fino a cristallizzarsi da una parte in un modello francese identificato con Parigi e, dall’altra, in un pluralismo di contatti con una geografia socialmente e etnicamente differenziata coinvolgendo singoli artisti o movimenti. Show less